BLUECADET è una agenzia digitale fondata nel 2007 che si occupa della creazione di siti web, applicazioni, installazioni interattive e ambienti immersivi a livello mondiale, lavorando a fianco di importanti musei, università e organizzazioni no profit. Lavora sul coinvolgimento delle persone con l'intento di educare e intrattenere, attraverso l'uso tecnologia. Il nome BLUECADET è ispirato all'omonima canzone "Blue Cadet-3, Do you Connect?" del gruppo dei Modest Mouse [1]
Il color blu cadetto tra detti e credenze e superstizioni
In passato la conoscenza veniva condensata in brevi frasi, facili da ricordare, a volte in rima, per tramandare la propria esperienza sul mondo. La conoscenza che sta dietro a queste brevi recitazioni e modi di dire può essere defita saggezza, proprio per la sua caratteristica di "ricordo" di più esperienze che ne fanno una regola o, per meglio dire, un consiglio. Dando un'occhiata al mondo dei proverbi e dei modi di dire, sempre in riferimento al colore Blu Cadetto, una particolare sfumatura di turchese, troviamo per esempio:
Avere il sangue blu Il sangue reale è detto “blu” per un motivo curioso. L’abbronzatura era il colore di chi lavorava la terra, mentre i nobili erano pallidi, e il pallore era ricercato proprio per il suo significato di grazia e splendore. Avere il sangue blu quindi indica una persona aristocratica, nobile, di famiglia reale. Essere blu dalla paura Indica una persona che è molto spaventataPrendersi una fifa blu Principe azzurro
Il principe delle fiabe e lo sposo ideale.
Alla base di questi dette si può trovare, a volte in maniera evidente, l'influenza della tradizione e della cultura che lo ha generato. La religione, per esempio, ha plasmato per molto tempo e continua tutt'ora l'immaginario e la convinzione comune. Molti sono i riferimenti che passano quindi attraverso di essa. Nel Cristianesimo, le sfumature del colore blu-azzurro-celeste sono state da sempre connesse alla purezza, alla castità, alla spiritualità e alla pace. Il blu viene associato al cielo, in quanto sede di dio, dei santi e degli angeli. Da cui derivano le seguenti espressioni:
Padre Celeste e Madre celeste dove azzurro è anche il colore che caratterizza la Vergine Gloria celeste intendendo lo stato di beatitudine degli angeli e delle anime del paradiso. Bellezza celeste Indica la bellezza divina, la bellezza ideale. [1]
Credenze e Superstizioni
Affincati ai detti e ai proverbi, le credenze e le superstizioni sono anch'esse frutto di tradizione, cultura e in parte esperienza. Riguardo al blu ne esiste una, che mi ha particolarmente colpito, legata al matrimonio, tema carico di simbologia.
Le cinque cose che la sposa deve indossare: Una cosa vecchia è il simbolo del tuo legame con il passato. Una cosa nuova è il simbolo della tua nuova vita. Una cosa prestata rappresenta l’affetto delle persone a te più care.
Una cosa regalata, perchè amare è donare e donarsi.
Una cosa blu, simbolo di sincerità e verità. Qualsiasi cosa, anche molto piccola, spesso è un fiocchetto ricamato sulla giarrettiera o anche un nastrino nascosto.[2]
Anche il turchese, con riferimento all'omonima pietra, è protagonista di numerose credenze.
Si pensa infatti possa portare ricchezza e felicità, quando donata. Simbolo dell'armonia matrimoniale, favorendo la comprensione. Si racconta inoltre che allo svanire dell'amore nella persona che ha ricevuto il dono, anche il colore della pietra impallidisce. Indossare a portare con sè la turchese aiuta ad essere tranquilli, godere la vita e, a quanto sembra, ad accrescere la vostra bellezza. Infine viene pensata una pietra curativa. Rafforza gli occhi, riduce la febbre e allevia i mal di testa. Premendo la turchese sulla parte malata del corpo, si visualizza la malattia mentre passa direttamente nella pietra. [3]
Infine la fluorite blu si avvicinano alla tonalità di blu cadetto. Si tratta di una cristallo il cui nome deriva dal termine latino "fluire" , ovvero "fondere", dato il suo utilizzo nel campo della metallurgia. Alla fluorite sono riconosciute proprietà di protezione e di armonia delle forze naturali e spirituali, che portano ad un equilibrio tra energie fisiche e metafisiche e tra la mente e l'universo. [4]
Aforisma, breve frase che condensa un principio, sapere filosofico o morale. (1)
Artisti
Pierre-Auguste Renoir disse Una mattina, siccome uno di noi era senza nero, si servì del blu: era nato l’impressionismo.
Vincent Van Gogh pensò Non c’è blu senza il giallo e senza l’arancione.
Pablo Picasso dichiarò Quando non ho più blu, metto del rosso.
Wassily Kandinsky riflettè L’inclinazione del blu all’approfondimento è così grande che proprio
nelle tonalità più profonde diventa più intensa e acquista un effetto
interiore più caratteristico.
Quanto più il blu è profondo, tanto più fortemente richiama l’uomo verso
l’infinito, suscita in lui la nostalgia della purezza e infine del
sovrasensibile.
Scrittori
Jack Kerouac asserì Il cielo è blu perché tu vuoi sapere perché il cielo è blu.
Banana Yoshimoto considerò Blu scuro, è il colore della notte dove si concentrano e si bloccano i nostri occhi, le orecchie, le parole, tutto quanto.
Fabrizio Caramagna immaginò Nel blu degli occhi del neonato c’è ancora il riflesso del blu del mare uterino.
Goethe scrisse Il giallo è una luce che è stata attenuata dalle tenebre; il blu è un’oscurità indebolita dalla luce.
Il colore nelle pellicole, oggi dato quasi per scontato,
è portatore di una componente rilevante del linguaggio cinematografico, tanto da essere stato definito una vera conquista. Lo studio e l'utilizzo del colore al fine di emozionare lo spettatore si è andato sviluppando, sia come colore dominate della palette, sia come filtro per "tingere" la scena e creare atmosfere, sottolineando gli stati
d’animo dei personaggi. In particolare il colore blu è uno dei
colori più diffusi e apprezzati non solo nel campo del cinema. Viene associato generalmente al cielo e al mare e, in generale, ad
un’atmosfera di serenità e calma. Inoltre è contraddistinta da un elevatissimo numero di sfumature
diverse.
Cenni storici del colore nella cinematografia
In una prima fase il cinema era in bianco e
nero. Tuttavia l'importanza del colore venne presto messa in luce, così si iniziò a colorare a mano le pellicole utilizzando l'anilina.La tecnica impiegò molto tempo per essere perfezionata, inizialmente la pellicola vergine era sensibile solo ai colori blu e verde. Nonostante le difficoltà, i primi film colorati a mano vennero presentati al pubblico intorno al 1890. Infine nel 1984 fratelli Lumière inventeranno una macchina da presa per rendere il cinema un evento commerciale. [1] [2] Il colore blu nei film
Batman
Colpisce l’uso che ne fa il regista Tim Burton nel film Batman del 1989 da momento utilizza quella particolare nuace in maniera atitetica rispetto all'immaginario comune. Colore Burton sceglie infatti il blu per caratterizzare la cttà di Gotham, governata
dalla malavita prima dell’arrivo di Batman. Il colore viene utilizzato per rappresentare una città allo sbando, in preda alla corruzione, totalmente
dominata dalle sfumature blu.[3]
Batman, Tim Burton
La Planete Sauvage
Film di animazione del 1973, disegni e sceneggiatura di Roland Topor a fianco del registra Renè Laloux. Racconta di un mondo surreale abitato dai Draag, essere dal corpo azzurro e Oms, cacciati e schiavizzati dalla popolazione dominante. Trama La storia si concentra su un Oms di nome Terr che unitosi ad un gruppo di Oms ribelli fugge sull'unico pianeta satellite di quel mondo.Lì scoprirà il punto debole dei Draag, che permetterà di stipulare un pace. Secondo gli accordi gli Oms si trasferiranno sul pianeta satellite che prenderà il nome di Terra, in onore del protagonista.
Colore Il colore azzurro grigio si ritrova sia nei personaggi, i Draag, sia nelle delicate ambientazioni di ispirazione surrealista. [4] Il blu viene utilizzato in questo caso per aumentare la sensazione di stranezza e irrealtà del mondo dei Draag.
Il color blu cadetto non viene citato spesso in vari campi, tra cui quello musicale.
Tuttavia in questo caso non mancano degli esempi, legati al tema principale del colore, ma più spesso associati ai singoli termini che ne compongono il
nome.
Il primo brano
scelto riprende proprio il nome del nostro colore.
Blue Cadet-3, Do you Connect?
Blue cadet 3, do you connect?
Blue cadet 3, do you connect?
Blue cadet 3...
...do you connect?
Canzone incisa dal gruppo dei Modest Mouse nel 1994 e pubblicato da K Record. Tutti i brano stati riproposti nel nuovo album Sad Suppy Sucker. Blue Cadet-3, Do You Connect? da il nome al primo disco, contenente i cinque brani che seguono.
1 “Blue Cadet-3, Do You Connect?” 2 “Dunkes up” 3 “Woodgrain” 4 “It Always Rains on a Picnic” 5 “5,4,3,2,1… Lisp Off”
I temi trattati all’interno del disco sono tutti legati al viaggio nello spazio, in particolare alla misantropi, cattiva sorte, la mancanza di controllo ma anche la meraviglia. In particolare “Blue Cadet- 3, Do You Connect?” potrebbe essere una chiamata via radio, in cui una sola voce ripete il segnale senza ricevere risposta. Una lunga pausa segue, come se qualcuno fosse in attesa, tra le prime battute e la fine della canzone.
I Modest
Mouse sono un gruppo musicale statunitense indie rock nato nel 1993 a
Washington. Il curioso nome della band deriva da un passo del racconto Il
segno sul muro di Virginia Woolf che recita "...and very frequent even in
the minds of modest, mouese-coloured people..."
Il secondo brano scelto e il terzo, si incentrano invece sul tema del cadetto, in particolare il cadetto spaziale. Invece inerenti al tema del cadetto propongo le seguenti canzoni. [1]
Space
Cadet
I’m standing
alone on the cliffs of the world
No one ever tends to me
Sitting alone, covered in rays
Some things are so my mind can breath
Waiting is
hard, fucking takes so long
Draped in sun, hands in sand
Earth acid cleanses me, cleanses me clean
But the world it never comes
It never
comes
It never comes
It never comes
I lay on my
side in the edge of the room
She never expects anything from me
When all the days, the days of the year
I know I miss that part of me
Waiting is
hard, fucking takes so long
Draped in sun, hands in sand
Earth acid cleanses me, cleanses me clean
But the world it never comes
It never
comes
It never comes
It never comes
It never comes
It never comes
Canzone composta dal gruppo dei Kyuss, gruppo musicale statunitense
formatosi alla fine degli anni ottanta a Palm Desert, nel sud della California,
considerato tra i pionieri dello stoner rock. Sciolto poi nel 1997.
Testo composto da Harry Rogers,parte di un ciclo che descrive la vacuità e l'agonia della guerra. [3]
From the age
of eight
Our little soldier
Played video games
Staying up too late
Command and conquer
His favourite realm
He ruled the world
When he turned twelve
One time his pal kevin
Called by his house
He had this leaflet
Picturing a young boy
Dressed up in khaki
With a fancy beret
And a golden cap badge
Big yellow words said
Become a cadet
Become a cadet
Right then and there
He became a cadet
He learned
How to clean a rifle
How to read a map
How fire a mortar
How to drive a champ
How to make a bivouac
How to use a compass
How to march in time
How to make his boots shine
How to play the pipes and drums
How to send a signal
How to tie a bandage
And how to shoot a gun
Became a cadet
Became a cadet
Right then and there
He became a cadet
Attorno al tema del blu ho scelto invece la canzone "Blu" di Malika Ayane. Tuttavia ,nonostante ne riporti solo uno, i testi che riprendono il colore sono numerosissimi, sia nel titolo che all'interno del testo.